Si dice prosciutto, ma non è un semplice prosciutto crudo. Parliamo del Prosciutto di San Daniele DOP, che prende proprio il suo nome dall’omonimo comune della provincia di Udine. Posizione geografica e microclima particolare e peculiare rendono San Daniele del Friuli un luogo unico per la stagionatura delle cosce suine.
La materia prima, altamente selezionata come vuole il Disciplinare, proviene da allevamenti di 10 regioni del centro-nord Italia. In particolare viene lavorata e stagionata solamente nei prosciuttifici consorziati del comune di San Daniele del Friuli. Successivamente a questo lungo riposo, detto anche “ciclo del freddo”, le cosce vengono lavorate e lasciate poi per un breve periodo ad asciugarsi a temperatura controllata. Dopodichè vengono spostate nei saloni di stagionatura dove prende vita la magia di chimica natura che dona al prosciutto quel gusto e sapore caratteristici. Per concludere il processo di produzione, la coscia viene sugnata (ovvero ricoperta in parte da un mix di strutto, farina di riso, sale e pepe… è così senza glutine!) e sottoposta agli ultimi controlli multipli che approvano ogni singola coscia, promuovendola con la marchiatura a fuoco a Prosciutto di San Daniele DOP. La durata di tutto il processo di stagionatura che regala al prodotto il meglio delle sue performance organolettiche va dai 14 ai 22 mesi [1].
Lo scorso 2020 è stato peraltro un anno particolarmente roseo per questa eccellenza italiana. In particolare si è infatti aggiudicata la medaglia d’oro in comunicazione digital dei principali Consorzi italiani del food, tra i quali hanno partecipato anche il Grana Padano DOP e il Prosciutto di Parma DOP. Dati alla mano, riportati da uno studio di Prima Online (portale specializzato in comunicazione), riferiscono il San Daniele tra i primi 5 dei top player del mondo del food. Allo stesso tempo si aggiudica il primo posto nel settore salumi, raggiungendo oltre 81 milioni di persone nei canali digitali. Collaborazione con influencer di spicco, tra le varie con The Blond Salad di Chiara Ferragni, campagna social mirata, brand awareness tramite il sito istituzionale e lo stesso “San Daniele Magazine” hanno contribuito a raggiungere ottimi risultati che si sono riconfermati anche per i primi mesi del 2021[2].
Disponibile sia con gambino che disossato addobbo o pressato, il Prosciutto di San Daniele DOP Brunello rispecchia naturalmente tutti i requisiti imprescindibili per lo stesso Consorzio del Prosciutto di San Daniele, e regala a tutti i nostri clienti un prodotto ricco di cui non si butta via nulla! Cotenna, grasso, ma anche lo stesso osso del gambino possono essere utilizzati per insaporire zuppe o risotti, così come per preparare brodo a base di questa carne prelibata. O ancora in tortelli di patate e chips di Prosciutto, rotolini di zucchine con prosciutto di San Daniele e robiola, nonchè polpette di quinoa e Prosciutto. Insomma, oltre alle fette in purezza via libera alla fantasia! Noi lo abbiamo utilizzato in una classica piadina con lattuga verde, pomodori e mozzarella, arricchita con della salsa o del formaggio fresco spalmato per omogeneizzare ed uniformare ulteriormente gli ingredienti.
[1] https://www.sandanielemagazine.com/prodotto-prosciutto-di-san-daniele/origine-e-produzione-prosciutto-san-daniele/
[2]https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/osservacibo/2021/05/20/news/prosciutto_san_daniele_social_network-301982636/